Didactics

Ancoraggio

Salpare L'ancora

Per salpare l’ancora occorre staccarla dal fondale: il modo migliore è applicare una forza perpendicolare al fondo.
Recuperare gradatamente tutto il calumo, fino a trovarsi sulla verticale dell’ancora; con il verricello elettrico è semplice: sarà sufficiente alare gradatamente la catena, anche se è comunque consigliabile usare il motore a lento moto, soprattutto in presenza di vento, onde, o corrente.


Se invece si ha un verricello manuale, per salpare l'ancora, sarà conveniente recuperare tutta la catena a mano e usarlo solo per spedare l’ancora da fondo.
In assenza di ausili salpare l’ancora è un lavoro molto duro, l’operatore dovrà munirsi di guanti e si posizionerà ben seduto e puntellato a prua, coadiuvato quanto più possibile con il motore; soprattutto nel momento di spedare l’ancora dal fondo, si dovrà bloccare la catena e usare la potenza del motore per riuscire nell’operazione. In questo caso è molto importante non fare sforzo sulla schiena, ma fare leva sulle gambe per non rischiare strappi muscolari.
Se la manovra non riesce si può ricorrere a una cima legata alla catena e rinviata ad un winch per la manovra delle vele o di tonneggio.


In alcuni casi, ad esempio su fondali rocciosi, può accadere che l’ancora s’incastri: per liberarla si supererà il punto di ancoraggio mantenendo il calumo in trazione, cercando così di farla girare e perdere la presa.
Un metodo preventivo è l’uso del grippiale, una cima con una boetta galleggiante fissata alla cicala dell’ancora, che ne consente il recupero al contrario.
Quando si salpa l'ancora, uno dei compiti degli operatori o del marinaio è quello di ritirare i parabordi riponendoli nei gavoni. I parabordi, a loro volta, devono essere legati alla battagliola con i nodi “Volta tonda e due mezzi colli” o “nodo parlato”.


Il nodo Volta tonda e due mezzi colli è un nodo molto semplice che si esegue facendo una volta tonda attorno al punto fermo, poi due mezzi colli attorno al dormiente.
Il nodo parlato, anch'esso molto rapido da eseguire prevede, invece, un mezzo collo rovescio in aria gettato sulla bitta e un secondo collo rovescio come il primo.
Ricordiamo che l'ancora è uno strumento molto antico, già usato al tempo dei fenici e successivamente perfezionato dai romani. Nonostante i cambiamenti e i miglioramenti eseguiti nel corso dei tempi, le ancore mantengono alcuni tratti dell'aspetto originario.


Conoscere le caratteristiche dei fondali su cui ci si ancora è molto importante per poter utilizzare l'ancora giusta, considerato che ne esistono tante tipologie con caratteristiche differenti. In questa maniera si evitano, senza dubbio, spiacevoli inconvenienti.