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Il Vento

Come Si Misura

Il vento è lo spostamento di una massa d’aria atmosferica da un’area di alta pressione a una di bassa pressione. Tale flusso di aria non si muove però in maniera diretta da un punto all’altro.

Esso subisce infatti una deviazione causata dalla forza di Coriolis che tende a spostare il flusso d’aria verso destra all’interno dell’emisfero settentrionale e verso sinistra nell’emisfero meridionale.  Il vento si trova così a spirare parallelamente alle isobare, ossia quelle linee ideali utilizzate nelle carte meteorologiche per unire i punti caratterizzati da stessa pressione atmosferica. Quando ci si trova a basse quote è necessario tenere conto anche dell’azione dell’attrito, il quale può modificare considerevolmente la direzione del vento (di 10° sul mare e di ben 15/30° sulla terra).

L’intensità, o velocità, del vento dipende dal gradiente barico, ossia la distanza delle isobare. Essa si misura con l’anemometro, uno strumento inventato nella metà del 1400 da Leon Battista Alberti ma arrivato nel 1926 ad assumere la forma utilizzata ancora oggi, quella a tre coppette, grazie a John Patterson.

La velocità (o intensità) del vento si misura in m/s, km/h e in nodi. Ogni nodo equivale ad un miglio nautico l’ora, ossia 1,852 km/h. L’abbreviazione conosciuta a livello internazionale è kn, anche se nei paesi anglosassoni non è raro trovare l’abbreviazione al plurale kts. Grazie alla scala di Beaufort è possibile classificare la forza del vento in 13 livelli, partendo da una situazione di calma (da 0 a 1 nodo) fino ad arrivare all’uragano quando si hanno più di 64 nodi.

La direzione di provenienza del vento è riferita al nord. Quando si naviga in barca a vela è fondamentale avere una buona conoscenza della rosa dei venti, la quale indica il nome dei venti e la loro direzione di provenienza.

La rosa dei venti è divisa in 4 quadranti:

  • I quadrante: Tramontana da N, Grecale da N-E e Levante da E.
  • II quadrante: Levante da E, Scirocco da S-E e Mezzogiorno da S.
  • III quadrante: Mezzogiorno da S, Libeccio da S-O e Ponente da O.
  • IV quadrante: Ponente da O, Maestrale da N-O e Tramontana da N.

I venti hanno diverse classificazioni:

  • I venti costanti sono quelli che soffiano tutto l’anno mantenendo costante la direzione e il senso. Esempi sono gli alisei e i venti occidentali.
  • I venti periodici invertono periodicamente il proprio senso. Un chiaro esempio di vento periodico sono i monsoni: nei mesi estivi soffiano dall’Oceano verso terra, mentre in inverno spirano dal continente in direzione del mare.
  • I venti locali sono tipici delle zone temperate. Essi soffiano in maniera irregolare quando si creano aree cicloniche e anticicloniche.