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Metereologia

Nascita Di Una Perturbazione


Una perturbazione è un disturbo della circolazione atmosferica generale.

Per capirne l’origine bisogna analizzare la troposfera e le masse d’aria.
La troposfera è la fascia aeriforme dell’atmosfera che entra a diretto contatto con la superfice terrestre e le masse d’aria sono le parti che la compongono.
Queste masse sono ben distinte l’una dall’altra, sono mutevoli e di grandi dimensioni e hanno caratteristiche relativamente omogenee per tutta la loro estensione.


La superfice sulla quale si sviluppa una massa d’aria può essere sia marina che continentale.
La massa vi staziona un tempo sufficiente da permetterle di acquisirne alcune caratteristiche quali la temperatura, il grado di umidità e la stabilità.
Alcune superfici terrestri hanno caratteristiche che le rendono particolarmente idonee alla formazione di masse d’aria, come ad esempio le regioni territorialmente vaste ed omogene, gli oceani, le regioni ricoperte di un manto uniforme di vegetazione o neve.


Spostandosi, le masse d’aria perdono parte delle loro caratteristiche per acquisirne altre.
Questo cambiamento è dovuto in parte a fenomeni di riscaldamento o raffreddamento provenienti dalla superfice terrestre, in parte all’effetto dell’aumento o della diminuzione dell’umidità, in parte all’interazione di movimenti ascensionali, convergenziali o subsidenziali che portano una massa a modificare il proprio percorso.
Lungo questo cammino, una massa d’aria influenza inevitabilmente le condizioni climatiche della regione sulla quale transita, portando con sé anche parte degli elementi caratterizzanti della propria regione d’origine.


Due masse differenti che si incontrino danno luogo, nel loro punto di contatto, ad un fronte meteorologico che raccoglie in sé le differenti caratteristiche delle sue masse.
Il fronte meteorologico può avere una dimensione piuttosto ridotta o estendersi per decine di chilometri e può appartenere a due categorie principali.


1)Fronte freddo: si ha quando una massa d’aria fredda ne incontra una di aria calda. Essendo la prima più densa, meno umida e generalmente più veloce della seconda, la spinge verso l’alto creando un’instabilità atmosferica.
Ecco quindi la nascita delle perturbazioni, che possono assumere anche un carattere abbastanza violento, come temporali e rovesci, o addirittura tormente e tempeste. Dopo il passaggio del fronte, agli acquazzoni seguono ampie schiarite.
Il passaggio di un fronte freddo è caratterizzato in genere da una rapida decrescita della temperatura e da una diminuzione della pressione atmosferica.


2)Fronte caldo: è il tipo di fronte che si genera nel punto in cui una massa d’aria calda ne incontra una fredda. Essendo l’aria calda più leggera di quella fredda, la prima va a posizionarsi al di sopra della seconda.
La massa di aria calda- posta al di sopra di quella fredda- porta alla formazione di sistemi nuvolosi abbastanza estesi, generalmente di tipo stratificato, con conseguenti rovesci, a volte anche a carattere temporalesco.I fronti caldi hanno una pendenza molto bassa e le precipitazioni ad essi legati sono di solito di carattere debole. Esistono però casi cui le perturbazioni provocate da un fronte caldo più ripido possono generare fenomeni temporaleschi piuttosto importanti.

In un altro caso, l’aria calda riesce comunque a sovrastare quella fredda ma, avendo minore velocità di quest’ultima, finisce per ricadere verso il basso, aumentando la propria temperatura a discapito della percentuale di umidità e provocando così il dissolvimento della nuvolosità.


Si possono avere inoltre fronti stazionari, in cui né la massa calda né quella fredda riescono a prendere il sopravvento sull’altra e si crea così una situazione di stallo, caratterizzata da precipitazioni (ed eventualmente temporali) prolungati nel tempi, e fronti occlusivi (a carattere caldo o freddo, a seconda della temperatura raggiunta), in cui la massa di aria fredda raggiunge quella di aria fredda generando fenomeni temporaleschi di carattere più o meno violento.

In generale, le perturbazioni hanno carattere transitorio e migratorio, hanno una durata che va generalmente dalle poche ore ai pochi giorni e le loro manifestazioni sono ripetitive, quindi abbastanza prevedibili.