Didactics
I Nodi Marinari
Nodi Di Accorciamento
I nodi di accorciamento hanno la doppia funzione di accorciare una corda lunga, anche di diversi metri, con il conseguente vantaggio di non doverla tagliare. Un buon uomo di mare sa che se un cavo è troppo lungo per l'utilizzo a cui è destinato non bisogna per nessun motivo tagliarlo perché, in futuro, nessun nodo di giunzione può restituire al cavo le sue qualità iniziali di sicurezza e utilizzabilità. Bisogna sempre ricordare che i nodi nodi di accorciamento risultano efficaci e danno il loro massimo risultato solo quando il cavo è in tensione, mentre si sciolgono facilmente quando il cavo è "in bando". Anche nei casi in cui la lunghezza del cavo è eccessiva rispetto a un particolare impiego si può ricorrere ai nodi d'accorciamento, che, come dice il nome, servono ad accorciare i cavi senza ricorrere al loro taglio. Un particolare impiego di nodi d'accorciamento consiste nell'eliminazione dall'utilizzo delle parti logore o danneggiate che il cavo dovesse presentare: quelle parti, infatti, essendo incluse nel nodo di accorciamento, rimangono inoperanti e di conseguenza escluse da ogni sforzo.
I principali nodi d'accorciamento conosciuti ed utilizzati sono: il nodo Margherita e il nodo semplice a doppino con gassa.
Il nodo Margherita detto anche nodo a gamba di cane, è un nodo tipicamente marinaro di facile esecuzione e, come tutti in nodi usati nella nautica, presenta alcune caratteristiche peculiari: non si logora, si scioglie facilmente dopo l'uso e ha una buona tenuta. Il pregio principale di questo tipo di nodo è l’essere sicuro a patto che il cavo sia sottoposto a costante tensione in caso contrario si scioglie con estrema facilità. Considerate le caratteristiche sopra descritte, il nodo Margherita non logora il cavo e quindi può essere lasciato in opera anche per lunghissimo tempo infatti viene usato soprattutto per l'alaggio della barche e sulle manovre correnti. Il nodo margherita è il più adatto per accorciare di parecchio i cavi piuttosto lunghi, infatti il numero dei mezzi colli eseguiti sul cavo (minimo tre massimo cinque) determina sia la tenuta del nodo sia l'accorciamento del cavo.
Il nodo semplice a doppino con gassa, detto anche nodo del tessitore, invece, diventa molto importante quando si deve eliminare la parte consumata di un cavo: il settore logoro del cavo, infatti, viene inglobato nel punto morto del nodo. La principale caratteristica del nodo del tessitore è quella di stringersi sotto l'azione della tensione, quando altri nodi rischierebbero di scivolare o disfarsi.
All'inizio ci vuole un po' di attenzione per imparare il movimento, ma in breve si riesce a farlo con successo e velocemente. La realizzazione di questo nodo comincia con il prendere il filo vecchio con la mano destra e il filo nuovo con la sinistra; si posiziona il filo nuovo sotto il filo vecchio e si ferma l'incrocio tenendolo col pollice della mano sinistra. Con il filo nuovo si forma un'asola verso sinistra usando la parte di filo non libera e facendola passare tra i due capi liberi del vecchio e del nuovo. Si passa, poi, il capo libero del filo vecchio dentro l'anello appena formato e si tira leggermente: si formeranno in pratica due cappiolini allacciati. Dopo aver tirato i due capi non liberi, si stringe il nodo che sarà forte e piccolo, adatto a passare facilmente nelle maglie dei licci o tra i denti del pettine, per questo è molto utile quando si vuole annodare un ordito all'altro. Soprattutto se è stato stretto bene, è un nodo molto difficile da disfare, quindi non è adatto per annodature che vanno slegate in un secondo momento.